Lettera all'imprenditore n°326 del

20 Marzo 2024

Potrà ancora crescere il PIL italiano?

Sono le persone che lavorano e non il governo a generare crescita economica

(Phil Gramm)

Il Prodotto Interno Lordo (PIL) misura l’attività economica di un Paese ed è definito come il valore di tutti i beni e servizi prodotti in un determinato arco temporale, normalmente un anno. Studiarne la sua evoluzione nel tempo e soprattutto prevederne il suo andamento è fondamentale per comprendere potenziali scenari futuri. L’andamento del PIL, e di conseguenza l’economia di un Paese, è strettamente legato al valore prodotto da chi lavora. È dunque di notevole rilevanza comprendere quale potrebbe essere l’impatto sul PIL dell’inverno demografico in atto (“Lettera all’imprenditore” nr. 323.). Pertanto abbiamo costruito  due possibili scenari, uno ottimistico e uno pessimistico, per evidenziare i possibili trend.

Come sono stati costruiti gli scenari?

Gli scenari sono stati definiti costruendo un modello previsionale basato sull’assunzione che il PIL sia generato dalle persone che lavorano. Abbiamo, pertanto, prima calcolato per ciascun anno il PIL pro capite per occupato storico (2004-2023) secondo la seguente formula:

Il PIL storico utilizzato è a prezzi concatenati, per eliminare gli effetti dell’inflazione (fonte ISTAT), mentre il numero degli occupati storico è il dato rilevato dall’ISTAT.

Il PIL pro capite storico per occupato, così ricavato (vedi grafico sotto riportato) presenta un trend decrescente (linea rossa tratteggiata) e un valore medio di poco superiore a 77.000 euro (linea arancione tratteggiata).

Fonte: Elaborazione da dati ISTAT

Successivamente abbiamo calcolato il PIL pro capite futuro applicando la seguente formula:

Nel modello previsionale il PIL pro capite futuro per occupato si è ipotizzato di mantenerlo costante nel tempo, nonostante il trend discendente in atto, e si è optato per farlo coincidere con l’ultimo valore registrato (ovvero quello del  2023) pari a 78.058 euro anche se superiore alla media degli ultimi venti anni. Se dovessimo considerare il trend discendente o il valore medio del PIL pro capite per occupato i risultati sarebbero notevolmente peggiori.

Mentre per i dati relativi al numero di occupati futuri sono state utilizzate le previsioni da noi realizzate e discusse nella “Lettera all’imprenditore” nr. 323.

Quali sono gli scenari previsti

Sulla base di questo semplice modello previsionale si sono ipotizzati due scenari, uno ottimistico e uno pessimistico. Se gli attuali trend demografici fossero confermati, in entrambi gli scenari il PIL non crescerebbe e nello scenario pessimistico subirebbe, addirittura, una forte contrazione. Il grafico e la tabella sottostanti ne mostrano l’evoluzione temporale.

Fonte: Elaborazione da dati ISTAT

Il PIL italiano, fra un decennio, nello scenario pessimistico, potrebbe registrare un calo complessivo prossimo all’11% rispetto al valore registrato nel 2023.

Alla luce delle previsioni e delle ipotesi presentate, è fortemente improbabile che il PIL italiano crescerà nel medio-lungo periodo. Un’inversione di tendenza potrà avvenire solo se si verificheranno i seguenti fenomeni:

  • Aumento del tasso di occupazione: un incremento nel tasso di occupazione, superiore a quello utilizzato, farebbe aumentare il PIL. Un aumento però di tale tasso potrebbe comportare un calo nei tassi di natalità e di conseguenza un aggravio dell’inverno demografico;
  • Aumento dell’immigrazione: un aumento dell’immigrazione, superiore a quella considerata nei dati ISTAT (circa 600 mila ingressi netti anno) potrebbe far aumentare il numero di occupati e pertanto il PIL;
  • Aumento PIL pro capite per occupato: un aumento della produttività, farebbe aumentare il PIL pro capite per occupato e pertanto aumenterebbe il PIL.

Facciamo presente che un aumento della natalità nel periodo non modificherebbe questo scenario, ma inciderebbe solo su scenari a lunghissimo termine, ovvero oltre i 20 anni.

Concludendo, il PIL italiano nell’inverno demografico in atto non potrà aumentare, anzi, evitarne forti cali potrà essere abbastanza difficoltoso, se non addirittura improbabile. Questo però non significa che gli italiani diventeranno più poveri, perché come evidenziato nel grafico sotto riportato, il  PIL pro capite (ovvero per abitante) rimarrà nel range storico a causa della riduzione della popolazione.

Fonte: Elaborazione da dati ISTAT

Benedetti&Co, grazie alla sua capacità di svolgere ricerche di mercato e analisi macroeconomiche, ha sviluppato una grande esperienza nell’analizzare scenari e tendenze, supportando in tal modo le imprese nella ridefinizione delle proprie strategie.

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