Lettera all'imprenditore n°150 del

16 Aprile 2020

Manifattura Bresciana Worst-Case Scenario

Secondo il Centro studi Confindustria, l’effetto del Corona Virus potrebbe aver causato un calo del 16,6% della produzione industriale italiana nel mese di marzo: tale calo, se confermato, sarebbe il più grave dell’intera storia italiana.

Il propagarsi del virus in tutto il Mondo, ha di fatto portato al blocco di molte filiere produttive mondiali e al rallentamento delle altre. Per questo motivo si prospetta un proseguimento del calo nei prossimi mesi e una lenta ripresa nel secondo semestre.

Quali effetti produrrà questo scenario sulla Manifattura Bresciana?

Per rispondere a questa domanda, abbiamo simulato e analizzato gli effetti della crisi sull’industria manifatturiera bresciana, che conta quasi il 50% del numero di aziende e del fatturato generato nella provincia. In particolare la nostra analisi si è incentrata su un campione di 3.233 aziende con sede nella provincia di Brescia, simulando un Worst-Case Scenario (WC) che prevede una violenta contrazione del fatturato tra il primo e il secondo trimestre del 2020, seguito da una lenta ripresa, che consentirà di ritornare a valori normali solo a fine anno, come indicato nel grafico sottostante.

Lo scenario è stato costruito prendendo come valori di riferimento gli ultimi bilanci disponibili e ipotizzando già un primo calo nel mese di marzo (-20%) e una successiva drastica caduta nel mese di aprile (-80%), per poi ripartire lentamente da maggio, con l’avvio della fase 2, tornando ai livelli pre-emergenza soltanto nel mese di dicembre.

Nel 2020, a causa del blocco produttivo, il comparto perderà circa 11 miliardi di fatturato, ovvero circa -32% rispetto all’annualità “normale”. Ci si attende un crollo analogo anche per il Valore Aggiunto, che nel 2020 si fermerà a 5,5 miliardi contro gli 8,6 miliardi stimati a dicembre 2019 (-37%). Lo Stress Test evidenzia una contrazione ancora più forte dell’EBITDA, che si ridurrà del 75% portando in perdita tutto il comparto (-381 milioni).

Osservando la previsione per mese, si può notare che la perdita maggiore avverrà nel mese di aprile (-305 milioni), mentre il punto di minimo della perdita cumulata si avrà intorno a settembre (-705 milioni), per poi risalire. Tali valori risultano già mitigati dalla previsione di ampio utilizzo della cassa integrazione, in particolare nel periodo tra marzo e luglio.

Tali perdite ridurranno la solidità del comparto, diminuendo le risorse destinate a titolo di capitale di rischio di circa 1 miliardo, misurato nel punto di massima varianza.

Per fronteggiare adeguatamente la crisi in corso, le aziende manifatturiere bresciane avranno bisogno di circa 1,3 miliardi di euro in più, rispetto alle risorse finanziarie normalmente utilizzate. Il Worst-Case Scenario da noi sviluppato, prevede il picco del fabbisogno finanziario durante l’estate.

Nello scenario sono stati inglobati gli effetti delle politiche di sostegno varate fino ad ora dal Governo Italiano. Dalla previsione si evince che, qualora tale crisi verrà affrontata solo con debito e non con risorse destinate da parte dello stato a titolo di capitale, la leva finanziaria peggiorerà di 7 punti, passando dal 19% al 26%. Questo approccio di politica economica pregiudicherà fortemente gli investimenti delle aziende negli anni successivi, ritardando di alcuni anni la ripresa.

Risolvere la crisi forzando le aziende ad aumentare la propria leva finanziaria, unitamente ad un calo drastico del fatturato e delle marginalità, pregiudicherà inoltre la bancabilità delle aziende nel 2021 e negli anni successivi.

Benedetti&Co, grazie alla sua esperienza nello sviluppo di ricerche mirate, nell’analisi dei dati macro e microeconomici e grazie all’utilizzo di banche dati specializzate, è in grado di realizzare report dettagliati, utili alle aziende per approfondire differenti tematiche.

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