Lettera all'imprenditore n°106 del

6 Giugno 2019

L’India sceglie la stabilità confermando la fiducia a Modi

Tra l’11 aprile e il 19 Maggio, centinaia di milioni di elettori hanno votato per eleggere i 542 membri del parlamento Indiano, il ”Lok Sabha”. Dei 900 milioni di persone aventi diritto al voto, oltre il 67% si è presentato alle urne, circa 603 milioni di votanti, con una partecipazione femminile mai riscontrata prima.

Un segnale chiaro e forte viene dalla più grande democrazia del pianeta: Narendra Modi ed il suo partito, il BJP (Bharatiya Janata Party) hanno vinto in modo netto, conquistando 351 seggi pari al 64,76% del parlamento. L’Indian National Congress, insieme ai partiti dell’Alleanza

a cui esso fa capo, ne ha conquistati 92, mentre gli altri partiti minori e le loro relative alleanze hanno conquistato i rimanenti 99 seggi.

Dopo 5 anni di governo Modi mantiene la sua leadership, confermando e consolidando il proprio potere, e guiderà per i prossimi 5 anni la 4° potenza economica mondiale.

La linea di governo percorsa da Modi durante il primo mandato viene  confermata dal popolo indiano garantendo, in questo modo, la continuità del cambiamento, della modernizzazione e della crescita del Paese.

Il governo Modi durante il suo primo mandato ha realizzato interventi importanti e talvolta impopolari. Di seguito alcuni esempi tra i più significativi:

  1. Nella logica della semplificazione e dell’uniformazione della struttura fiscale, nel luglio del 2017, è stata introdotta la Goods and Services Tax (GST), imposta applicata a beni e servizi, simile alla nostra I.V.A., che ha sostituito 15 differenti tasse federali e statali. L’intervento da un lato ha centrato l’obiettivo di semplificare la struttura fiscale del paese, ma dall’altro ha creato un forte malcontento soprattutto tra i commercianti e piccoli imprenditori obbligandoli  a rendere trasparenti le transazioni.
  2. Sempre con l’obiettivo di combattere l’economia sommersa il Governo Modi ha varato diversi interventi:
  • la Demonetizzazione che prevedeva, in uno spazio temporale brevissimo, la messa fuori corso legale delle banconote di piccolo taglio (500 e 1.000 rupie) obbligando di fatto le persone a versare i propri risparmi in banca e facendo emergere ricchezze nascoste;
  • diversi interventi volti all’aumento delle transazioni elettroniche e dei pagamenti digitali;.
  • l’introduzione di ‘’Aadhar’’, un database di identificazione biometrica, in grado di dare a tutti i cittadini un’identità ufficiale e verificabile.
  1. Anche gli interventi volti a combattere la corruzione del sistema politico e dell’apparato burocratico sono stati spesso oggetto di malcontento. L’informatizzazione e l’automazione delle procedure burocratiche hanno, senza dubbio, aumento la trasparenza nelle transazioni e ridotto la discrezionalità dei funzionari e conseguentemente il loro potere.

Nonostante questi interventi abbiano scosso il paese, imponendo forti cambiamenti e toccato molti interessi, l’India riconferma e da fiducia a Modi e al suo partito, con un maggioranza che non lascia ambiguità.

Come mai?

La risposta può essere letta sicuramente nei risultati economici e nella capacità del governo di far crescere il proprio paese. Nel 2014 il PIL indiano era poco più di 2 mila miliardi di dollari oggi ha raggiunto i 2,8 mila miliardi con un increnmento di circa il 45%.

Leggendo, però a fondo, i dati di queste elezioni possiamo affermare senza ombra di dubbio, che la popolarità di Modi si è diffusa anche verso il basso della piramide sociale, ovvero verso le fasce più deboli che in queste elezioni hanno contribuito in modo essenziale alla sua riconferma. Gli agricoltori, in particolare i piccoli, che lo hanno votato, hanno visto nelle riforme per lo sviluppo rurale i primi segni di

cambiamento di un comparto che ancora ad oggi impegna il 66% della popolazione e contribuisce al PIL solo per il 15%. Le riforme in questo comparto continueranno, infatti il governo si è impgnato ad investire 359 miliardi di dollari. I piccoli imprenditori, sostenuti da un programma di governo che renderà più agevole l’accesso al credito gli hanno dato fiducia ed infine le donne, ed in particolare le donne musulmane, hanno fortemente appoggiato Modi in queste elezioni, dimostrando di aver apprezzato alcuni provvedimenti a loro favore varati dal governo a tutela dei loro diritti all’interno del nucleo famigliare.

Quali sono le linee guida e gli obiettivi per i prossimi 5 anni?

Portare il PIL a 5 mila miliadi al termine dell’attuale mandato.

Ad avere la massima priorità saranno: gli investimenti per la costruzione di nuove infrastrutture (stanziati già 4,5 miliardi di dollari) e per la manutenzione di quelle esistenti (1,4 miliardi di dollari), gli interventi per rendere più semplice e attrativo l’ambiente per gli investitori stranieri ed, in particolare per spingere il programma ‘Make in India’ lanciato durante lo scorso mandato e che ha contribuito alla crescita di produzioni locali, sia da parte di aziende di capitale indiano, sia da parte di investitori stranieri. I settori più importanti sui quali il governo sta puntando saranno: Difesa e industrie collegate, Componenti per il settore Automotive, Idustria chimica, Elettronica di alta gamma e Utensili per l’Agricoltura

Senza perdere di vista il focus sulla crescita del PIL e sulla crescita generale del Paese, le sfide che il nuovo Governo dovrà affrontare sono rappresentate principalmente dai seguenti fattori:

  • le tensioni tra USA e Iran potrebbero causare un ulteriore aumento del prezzo del petrolio e ciò andrebbe ad influenzare il deficit fiscale, attualmente pari al 3,4% contro il livello desiderato del 3%;
  • la necessità di far ripartire gli investimenti privati;
  • la ridurzione del tasso di disoccupazione, oggi pari al 6% mantenendo una particolare attenzione allo sviluppo rurale e delle infrastrutture.l’implementazione di una riforma del lavoro e dell’istruzione focalizzata, quest’ultima, attraverso la creazione di programmi formativi, alla crescita delle competenze professionali delle persone e all’incrementando della produttività.

I progetti e le promesse di questo governo sono molto ambiziose ma la base di partenza è buona. Benedetti&Co, che ha creduto e investito in questo paese nel quale opera e supporta progetti per i suoi clienti da oltre 10 anni, monitorerà e tornerà a darvi un aggiornamento sull’operato di questo governo.

Benedetti&co, con la sua organizzazione e il suo team italo-indiano di esperti, è in grado di supportare il l’internazionalizzazione in India a 360° gradi, con progetti chiavi in mano. Una presenza ultradecennale nel paese e un’esperienza maturata a fianco di molte aziende italiane che hanno già intrapreso questo percorso ha permesso a Benedetti&Co di posizionarsi come struttura di riferimento per sostenere i progetti di entrata, sviluppo e consolidamento del business in questo mercato.

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