Lettera all'imprenditore n°287 del

26 Aprile 2023

L’importanza del Rischio Paese

“Non è mai stato realizzato nulla di grande senza pericolo.”

Niccolò Machiavelli

La forte integrazione commerciale e l’aumento significativo degli investimenti esteri, hanno cambiato radicalmente nel tempo gli scenari economici e geo-politici mondiali, influenzando a loro volta le attività industriali e finanziarie.

L’evoluzione del mercato nel tempo ha dato sempre più rilievo all’esigenza di conoscere il Rischio Paese.

Cosa si intende per Rischio Paese?

Una delle definizioni più accreditate di Rischio Paese è quella elaborata dall’economista Duncan H. Meldrum, ovvero: “l’insieme dei rischi che non si sosterrebbero se si effettuassero solo delle transazioni nel mercato domestico, ma che emergono nel momento in cui si effettua un investimento in un Paese estero”. Detti rischi sono prevalentemente imputabili alle differenze di tipo politico, economico e sociale esistenti tra i vari Paesi del mondo.

Il Rischio Paese è dunque un fattore chiave da prendere in considerazione nel momento in cui si decidesse di operare o investire in un Paese estero.

 

Quali sono i fattori che determinano il Rischio Paese?

Il Rischio Paese, spesso sintetizzato in un numero, è il risultato di una pluralità di fattori. Tali fattori possono essere raggruppati in sei categorie:

  • Rischio Sovrano: riguarda la capacità o la volontà di governi nazionali, banche pubbliche o enti pubblici nazionali di onorare i propri impegni di pagamento;
  • Rischio Economico: riguarda le decisioni economiche dei vari Paesi che influiscono sui tassi di crescita, sul grado di apertura dell’economia e quindi sugli scambi;
  • Rischio Politico: si riferisce ad eventi di natura non economica (conflitti, burocrazia e/o corruzione, livello di democrazia, iniquità sociale ecc.);
  • Rischio di Trasferimento: connesso alle decisioni delle autorità di adottare restrizioni sui movimenti di capitali, sul rimpatrio di dividendi e dei profitti;
  • Rischio di Cambio: legato alle fluttuazioni inaspettate dei tassi di cambio;
  • Rischio di Posizione: legato all’ubicazione geografica-territoriale del Paese.

Come viene misurato il Rischio Paese?

I fattori di rischio individuati devono essere successivamente valutati per far emergere la rischiosità specifica di un Paese. Le tecniche di misurazione di tale rischio si fondano su indicatori macroeconomici, su valutazioni qualitative della stabilità politica e sul rating del credito elaborato delle agenzie di rating internazionali.

Un esempio di modello di misurazione del Rischio Paese è quello elaborato dal Gruppo SACE, che ha individuato per ogni Paese estero le diverse tipologie di rischio e opportunità cui si espongono le società italiane che vi operano. Grazie ad un sistema di 6 rating, calcolati su una scala da 0 a 100 (dove 100 rappresenta la massima rischiosità), ha valutato per ogni singolo Paese il livello di rischio.

La mappa sottostante, in particolare, mostra il livello di rischio di credito in ciascun Paese:

Il livello di Rischio di un Paese e la sua variazione è un indicatore utile a definire la strategia delle imprese che operano in contesti internazionali e dovrebbe essere regolarmente monitorato. Le strategie aziendali, pertanto, devono considerare la rischiosità dei Paesi esteri di interesse, in modo da attivare azioni specifiche e gestire in modo consapevole la propria esposizione a tali rischi.

 

 

 

Benedetti&Co, partner di SACE, Simest e CDP, da quasi 20 anni affianca imprenditori e manager nell’elaborazione di progetti di internazionalizzazione, supportando l’azienda a 360 gradi dalla fase iniziale di esportazione dei propri prodotti fino alla costituzione di società in Paesi esteri e al monitoraggio delle Subsidiary.

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