Lettera all'imprenditore n°317 del

17 Gennaio 2024

Le Elezioni 2024 in India e l’impatto per gli investitori

“Ammiro i politici indiani, perché non è facile fare politica in India.”

Shekhar Kapur

Tra i numerosi appuntamenti elettorali previsti nel 2024 nel mondo vi sono anche le importanti elezioni parlamentari in India, che proprio nel 2023 è diventato il Paese più popoloso al mondo, superando la Cina. Si tratta dunque dell’esercizio di democrazia più grande della terra, che vedrà più di 900 milioni di persone esercitare il proprio diritto di voto.Tutto il mondo guarda con interesse a queste elezioni, sia per il significativo peso politico che di per sé possiedono, sia per l’impatto che possono generare anche sulla comunità degli investitori internazionali. Infatti, sebbene la storia dimostri che in passato la crescita dell’India non sia stata significativamente influenzata dai cambi di leadership al governo, le elezioni della prossima primavera (si voterà tra aprile e maggio) potrebbero mettere in allerta gli investitori per alcune dinamiche, come spiegato nei paragrafi successivi. L’attuale primo ministro Narendra Modi, in carica dal 2014, e il suo paritto Bharatiya Janata Party – BJP sembrano avere la strada spianata verso un’ulteriore riconferma, ma sarà realmente così? E, nel caso, di quali proporzioni sarà la vittoria? Anche questo infatti sarà un fattore cruciale per il Paese e il suo prossimo governo, dal momento che solo una solida maggioranza parlamentare cosentirà di proseguire senza interruzioni l’ambizioso piano di riforme già in atto, fondamentale anche per la continua e massiccia attrazione di investimenti esteri a cui il Paese punta con forza.

Come l’India arriva a questo appuntamento

Ogni legislatura in India dura 5 anni e non vi è limite nel numero di mandati che un primo ministro può ottenere. Un bene per Modi, visto l’amplio consenso che si è guadagnato negli anni. Analisi recenti lo posizionano addirittura tra i leader mondiali con il più alto net approval rate (55%). Il popolo indiano sembra quindi apprezzare la gestione e i risultati ottenuti del governo Modi. In effetti, dal 2014 l’India ha raggiunto traguardi veramente importanti:

  • È diventata la quinta economia al mondo;
  • È diventata il terzo ecosistema per start-ups più grande al mondo;
  • È salita di 79 posizioni nella classifica Ease of doing Business della Banca Mondiale, dalla 142 (2014) alla 63 (2019), 5 gradini sotto l’Italia;
  • Le esportazioni hanno superato i $400 miliardi nell’anno fiscale 2022;
  • Sempre nel 2022, l’iniziativa Make in India ha portato $83 miliardi di investimenti dall’estero, record storico per il paese;
  • In India ora avviene il maggior numero di transazioni digitali in tempo reale e questo grazie a un sistema di pagamenti digitale sviluppato dal governo.

Una delle incognite in questo scenario dall’esito altamente probabile (e che garantirebbe una continuità politica) è rappresentata proprio dalla situazione demografia indiana. Una popolazione così numerosa e giovane si traduce in 65-70 milioni di persone che voteranno per la prima volta. Le tendenze politiche di questi nuovi votanti non sono ancora state testate, per cui è difficile prevedere che decisione prenderanno. I politici indiani lo sanno, e per questo motivo (oltre al fatto che l’indiano medio trascorre 7,3h al giorno al cellulare, la media più alta al mondo!) gran parte della campagna politica avviene proprio nelle reti social. Anche in questo caso, però, la popolarità di Modi non ha eguali: con oltre 90 milioni di followers, l’attuale primo ministro indiano distacca nettamente i suoi possibili avversari. Questo certamente non garantisce una vittoria, ma avere a disposizione un canale di comunicazione così amplio offre sicuramente un vantaggio.

L’impatto delle elezioni sugli investimenti nel Paese

Per chiunque voglia investire in India, converrebbe pertanto chiedersi: le elezioni in questo paese impattano effettivamente sulla sua crescita o sui mercati, oppure questi ultimi sono indifferenti dai risultati politici? Sorprendentemente, i risultati storici dimostrano che sia il PIL che i rendimenti azionari hanno sempre mantenuto la propria scalata indipendentemente da chi fosse al governo. Questo suggerisce, pertanto, che la crescita del paese è tema prioritario di chiunque sia al potere, e non è un caso che molte delle riforme portate a termine da Modi siano state ideate inizialmente dall’Indian National Congress, l’attuale opposizione.

Il discorso è simile per le borse indiane. Indipendentemente dal risultato delle elezioni negli ultimi 20 anni, i titoli indiani hanno reso più del 12% nei 3-5 anni successivi.

Tre possibili scenari per gli investitori

Secondo Fisdom Research, fintech indiana, gli investitori possono aspettarsi tre scenari.

Nel caso più ottimista, ovvero quello in cui il partito attuale dovesse essere confermato, i mercati dovrebbero reagire positivamente, dando un senso di continuità e stabilità agli investitori. A livello settoriale, i mercati potrebbero preferire società cicliche, con un focus sui settori industriali, dei beni di consumo e dei beni capitali, delle banche, delle automobili e dell’IT.

Nello scenario neutro, ovvero in caso di una coalizione tra partiti, gli investitori potrebbero rimanere cauti fino al momento in cui le politiche del governo non diventeranno più chiare. I mercati potrebbero quindi favorire comparti come l’healthcare, l’IT, le utilities e i beni di largo consumo, ma anche le obbligazioni di qualità, l’oro e ancora le valute dei mercati emergenti.

Infine, uno scenario più cauto, ma meno probabile, che prevede un cambio nella leadership politica, potrebbe comportare inizialmente un aumento della volatilità, finché gli investitori non potranno valutare l’impatto delle nuove politiche e le differenze nello stile di governo. I mercati potrebbero quindi preferire titoli difensivi, ma anche oro e altri beni rifugio.

Benedetti&Co, affianca imprenditori e manager nell’elaborazione di progetti di internazionalizzazione, nella loro implementazione e nella gestione dei rapporti con le partecipate estere. Nel mercato indiano opera in modo stabile da oltre quindici anni, sviluppando progetti su tutto il territorio per aziende italiane ed europee che vogliono approcciare o consolidare la loro presenza in questo mercato. In particolare, Benedetti&Co è in grado di supportare l’imprenditore non solo nella fase di set-up societario, ma anche nella ricerca di personale, clienti e fornitori sul mercato indiano, occupandosi inoltre del monitoraggio delle imprese indiane ed individuando e implementando il giusto controllo di gestione.

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