Lettera all'imprenditore n°383 del

18 Giugno 2025

Dal Piano Strategico al Piano d’Azione

“La strategia senza azione è un sogno. L’azione senza strategia è un incubo.”

Proverbio giapponese

Il Piano Strategico è un documento chiave per la gestione aziendale, che definisce la visione a medio-lungo termine di un’impresa e i passaggi necessari per raggiungere gli obiettivi prefissati. Il Piano rappresenta una mappa per orientarsi nel proprio contesto e mercato di riferimento, che può essere più o meno complesso, ma sempre in continuo cambiamento. Tale piano definisce oltre al punto di partenza, anche la rotta da seguire, traducendo la visione aziendale in azioni concrete e mirate.

Il Piano Strategico non è solo un insieme di obiettivi, ma un quadro completo che integra analisi, pianificazione e azioni concrete da realizzare. La sua funzione principale è quella di connettere la mission aziendale con una visione chiara del futuro e i passi necessari per realizzarla, sempre nel rispetto dei valori che guidano l’organizzazione. Questo documento, inoltre, andrebbe monitorato e aggiornato periodicamente, per assicurare che rimanga rilevante ed efficace. Il Piano Strategico è pertanto lo strumento che orienta l’azienda verso il successo, garantendo coerenza e capacità di adattamento.

Dagli obbiettivi strategici ai piani d’azione

Una volta realizzato un buon Piano Strategico, una delle sfide principali per l’impresa è tradurlo in azioni concrete, efficaci e misurabili che impattino direttamente sulle performance dell’azienda. Troppe aziende si fermano alla pianificazione, senza riuscire a innescare un piano operativo coerente e strutturato. Per evitare che il Piano Strategico resti un documento teorico, è essenziale costruire un piano d’azione che colleghi le intenzioni con l’operatività dell’organizzazione.

Il primo passo è suddividere gli obbiettivi strategici generali in obbiettivi specifici e misurabili. Questa scomposizione consente di collegare le finalità di lungo periodo a risultati intermedi più facilmente gestibili e monitorabili. Ogni obbiettivo specifico deve essere chiaro, raggiungibile, misurabile nel tempo e attribuito a un’area, una funzione aziendale oltre che a un responsabile. Una buona prassi consiste nell’utilizzare il modello SMART, secondo cui gli obbiettivi devono essere Specifici, Misurabili, Attuabili, Rilevanti e Temporalizzati.

Dagli obbiettivi si passa poi alla definizione dei piani d’azione, ovvero all’individuazione delle attività necessarie per raggiungerli. Ogni piano operativo dovrebbe contenere:

  • una descrizione delle attività da realizzare
  • il responsabile e il team di lavoro
  • le risorse da allocare
  • i tempi previsti
  • gli indicatori di performance (KPI)

Questo piano deve essere realistico e condiviso con le persone che saranno chiamate a realizzarlo. La partecipazione dei team fin dalla fase di progettazione rafforza il senso di appartenenza e l’impegno verso gli obbiettivi comuni.

Allocazione delle risorse e coinvolgimento delle persone

Tradurre la strategia in azione richiede un’attenta pianificazione delle risorse. Non si tratta solo di budget finanziari, ma anche e soprattutto di risorse umane, tecnologiche e logistiche. L’allocazione deve essere coerente con le priorità strategiche e deve tener conto delle effettive capacità dell’organizzazione. È spesso utile distinguere tra risorse minime necessarie (per garantire la fattibilità) e risorse ideali (per massimizzare l’impatto). È fondamentale, inoltre, considerare che le persone sono il motore dell’attuazione strategica: coinvolgerle significa comunicar loro chiaramente la direzione da intraprendere, spiegare perché certe azioni sono necessarie e creare un clima di fiducia. È fondamentale che i leader di ogni livello si facciano portavoce del Piano Strategico, traducendolo in comportamenti quotidiani, decisioni operative e momenti di ascolto. Una leadership diffusa consente di accelerare l’integrazione del piano nella cultura aziendale.

Monitoraggio, feedback e aggiornamento

Ogni azione pianificata deve essere accompagnata da strumenti di controllo. Il monitoraggio continuo delle azioni per implementare il Piano Strategico consente di verificare l’efficacia delle attività e di intervenire tempestivamente in caso di scostamenti. Il controllo non deve essere solo retrospettivo, ma anche prospettico: si tratta di leggere i segnali deboli, interpretare gli indicatori e fare aggiustamenti in corso d’opera. Gli strumenti possono essere report periodici, dashboard, riunioni di verifica e audit interni.

Un piano strategico efficace non è mai statico. La traduzione in azioni è un processo ciclico, in cui il feedback dal campo permette di apprendere e migliorare. Le aziende che riescono ad apprendere dalle proprie esperienze e dai risultati conseguiti sviluppano un maggior vantaggio competitivo nel tempo. È utile istituire momenti dedicati al confronto, alla raccolta di suggerimenti, alla valutazione dei risultati ottenuti rispetto agli obbiettivi.

Per assicurare coerenza tra la strategia e l’azione quotidiana è essenziale che tutti i livelli organizzativi siano allineati. Questo significa che i singoli dipartimenti devono comprendere come il proprio lavoro contribuisca alla strategia generale. Le riunioni interfunzionali, i sistemi di comunicazione interna e le piattaforme collaborative giocano un ruolo chiave nell’alimentare questo allineamento.

In conclusione, tradurre il Piano Strategico in azioni significa concretizzare la visione aziendale nel quotidiano, superando il divario tra il dire e il fare. Serve metodo, disciplina, ma anche capacità di coinvolgimento e leadership. Le aziende che riescono a rendere operativa la propria strategia sono quelle che costruiscono un futuro sostenibile e coerente. Il Piano Strategico diventa così non solo un documento, ma un modus operandi, che guida scelte, comportamenti e risultati. La strategia prende forma nelle azioni: è lì che si misura la sua reale efficacia.

Benedetti&Co, da oltre vent’anni, grazie alle sue competenze e alla sua esperienza, è in grado di supportare imprenditori e manager nella definizione di piani strategici e piani d’azione. Per minimizzare il rischio di “rigetto” da parte dell’organizzazione, promuoviamo Piani Strategici Partecipativi che coinvolgono un maggior numero di attori sin dalla fase di definizione della strategia e redazione del piano. Questo approccio si dimostra utile in quanto da un lato, riunisce i diversi punti di vista su un unico tavolo, migliorando la qualità delle decisioni prese, dall’altro lato, aumenta il senso di appartenenza delle persone coinvolte.

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