Lettera all'imprenditore n°97 del

28 Marzo 2019

Canali alternativi di Finanziamento: I MiniBond

 Durante l’anno appena conclusosi 116 aziende hanno emesso 142 MiniBond, per un ammontare superiore al miliardo di euro. Questo canale alternativo a quello bancario, grazie ai bassi costi e alla semplicità di emissione dei suoi strumenti, è il preferito dalle piccole e medie imprese italiane: il 66% delle emissioni infatti è effettuato da aziende con meno di 250 dipendenti e il 12% da quelle con meno di 20 lavoratori.

Un mercato in crescita, che attrae ogni anno sempre più investitori, interessati a scommettere sui piani di sviluppo delle aziende italiane. Aziende, anche molto piccole ma ambiziose che sono interessate a reperire risorse fresche da destinare a piani di sviluppo, investimenti o alla riduzione dell’esposizione nei confronti delle banche.

Quando possono essere utilizzati i minibond?

I minibond possono essere utilizzati per implementare e finanziare operazioni straordinarie come ad esempio la costituzione di società estere, la costituzione JV o partnership, l’acquisizione di aziende o qualsiasi altro tipo di operazione di crescita.

Quali sono i vantaggi di utilizzare la piattaforma di October?

I vantaggi principali sono i seguenti: semplicità di accesso al credito, processo di analisi automatizzato e rapidità di risposta circa il finanziamento, collegamento efficace tra risparmiatori e imprese, presenza di molteplici attori che investono prestando denaro.

Quante aziende possono ricevere questi benefici?

Da una ricerca effettuata, si evince che oggi a Brescia ci sono 884 aziende con fatturato inferiore a 5 milioni, che rispettano i criteri economico-finanziari di selezione del Fondo e, pertanto, possono accedere ad un finanziamento minibond.

Cosa sono i MiniBond e a cosa servono?

Innanzitutto, i MiniBond sono obbligazioni, che permettono a società non quotate, tipicamente PMI, di aprirsi al mercato dei capitali. Questi strumenti, istituiti nel “Decreto Sviluppo” del 2012, possono essere emessi da società con almeno 2 milioni di euro di fatturato e che abbiano almeno 10 dipendenti. I costi di emissione sono stati mantenuti volutamente contenuti, per offrire opportunità di finanziamento ad aziende sane e favorirne il processo di crescita.

Come si emettono?

Non è necessario appoggiarsi ad una banca per emettere MiniBond. Il riferimento principale in questo processo, per l’azienda, è l’Advisor che affianca l’impresa nella definizione della strategia, nella redazione del Business Plan e nella definizione dei tempi e della modalità dell’emissione. L’Advisor si occupa della certificazione del bilancio (obbligatoria) e del coordinamento con l’Arranger, incaricato invece dell’effettivo collocamento dei titoli sul mercato.

Chi investe nei Minibond delle società italiane?

Come detto, i MiniBond sono obbligazioni, che permettono alle società emittenti di reperire liquidità presso investitori istituzionali alternativi al sistema bancario. Trattandosi di obbligazioni, tale liquidità è remunerata mediante una cedola periodica, il cui ammontare dipende dal tasso d’interesse, che può essere mensile, trimestrale, semestrale o annuale.

Nel 2018 la fetta più grossa dei titoli di credito è andata agli operatori internazionali, fondi dedicati al settore, che hanno comprato il 63% di questi strumenti, ovvero hanno investito circa 650 milioni di euro nelle PMI italiane.

Bendetti&Co ricopre il ruolo di Advisor e grazie alla nuova partnership con Elite e con fondi di Investimento specializzati, italiani ed esteri, può accompagnare l’azienda lungo tutto il processo di emissione dei Minibond.

Per avere maggiori informazioni sui nostri servizi contattaci compilando il nostro form, commenta l’articolo oppure chiama allo 030.2054803.

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