Lettera all'imprenditore n°155 del

5 Maggio 2020

Imprese italiane in Europa: destinazione Germania

La Germania si posiziona al secondo posto tra le mete europee più ambite dagli imprenditori italiani; 1.267 imprese italiane hanno deciso di investire in Germania detenendo il controllo di 2.208 imprese tedesche.

Il 60% delle società italiane, che detengono una partecipazione di controllo in Germania, opera nel settore manifatturiero, l’11% si occupa del commercio all’ingrosso e al dettaglio e il 9% svolge attività scientifiche, tecniche e di direzione aziendale. Significativo è anche il numero di società finanziarie e assicurative (5%), e il numero di società operanti nel settore dell’informazione e della comunicazione (5%). Il restante 10% delle società analizzate è molto frazionato in termini di attività svolta.

L’86% delle società italiane, che detengono almeno una partecipazione di controllo in Germania, ha sede in una regione del nord d’Italia, l’11% in una regione del centro e solamente il 3% ha sede nel sud. Focalizzando maggiormente l’attenzione sul nord d’Italia, va evidenziato che nella sola Lombardia ha sede il 38% delle società italiane presenti in Germania, mentre in Veneto e in Emilia-Romagna ha sede rispettivamente il 16% e il 14% del numero complessivo delle imprese analizzate.

Queste prime analisi rivelano che sono soprattutto le società del nord d’Italia e le società operanti nel settore manifatturiero ad essere interessate a rafforzare la propria presenza sul mercato tedesco tramite una partecipazione di controllo. Dalla lettura di tale risultato sorge spontaneo domandarsi quali siano nello specifico le attività svolte dalle società manifatturiere italiane, che hanno deciso di crescere in Germania.

Per rispondere a tale quesito abbiamo analizzato, in maggior dettaglio, le società manifatturiere italiane presenti sul territorio tedesco, suddividendole in più gruppi, sulla base della loro attività.

Tra le società produttive italiane presenti in Germania prevalgono quelle che si occupano della fabbricazione di: macchinari ed apparecchiature (28%), apparecchiature elettriche (10%), prodotti in metallo (9%), articoli in gomma e materie plastiche (7%). Significativa è anche la presenza di aziende produttrici di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchiature elettromedicali (6%).

Le società manifatturiere italiane che detengono almeno una partecipazione di controllo in Germania sono 761 e le loro partecipate sono 1.133.

Abbiamo localizzato tali società e ne abbiamo rappresentata la distribuzione geografica. La figura 1 mostra le controllate che si occupano della fabbricazione di: apparecchiature elettriche (in verde),

articoli in gomma e materie plastiche (in giallo), prodotti in metallo (in grigio), computer e apparecchiature elettroniche (in blu). La mappa rivela una sovrapposizione in termini di distribuzione geografica delle partecipate analizzate, che si concentrano soprattutto nella parte ovest del paese. Risultano particolarmente attrattive le città di: Stoccarda, Francoforte, Colonia e Düsseldorf. Significativa è la presenza di partecipate anche nel sud del paese: nella città di Monaco di Baviera e lungo il confine con la Svizzera. Solo una minima parte delle imprese italiane considerate ha scelto di operare nella parte nord-ovest del paese, si segnala una limitata presenza di società ad Amburgo, Hannover, Dresda e Berlino.

     

Nella figura 2 viene invece mostrata la distribuzione geografica delle controllate da imprese italiane che si occupano della produzione di apparecchiature e macchinari (in rosso); viene inoltre indicata la distribuzione delle restanti società controllate da imprese manifatturiere italiane, svolgenti attività diverse da quelle già presentate (viola). Dal confronto delle figure 1 e 2 emerge una forte analogia nella distribuzione delle società analizzate, va però evidenziata una quasi assenza delle aziende produttrici apparecchiature e macchinari nel nord-est del paese. Tali controllate sono localizzate soprattutto lungo la fascia che parte da Monaco di Baviera (sud-est), passa per Stoccarda (sud-ovest) e Francoforte per giungere a Dortmund (ovest, vicino al confine con i Paesi Bassi).

Nella figura 3 sono infine rappresentate le partecipate da società italiane non manifatturiere. Anche in questo caso vi è una prevalenza di partecipazioni nella parte occidentale del paese; tuttavia la cartina si differenzia parzialmente dalle precedenti per la presenza di un numero più consistente di controllate nella zona nord-est del paese. In particolare le partecipate da società italiane svolgenti attività scientifiche, tecniche e di direzione aziendale (in verde) sono presenti anche nelle città di Lipsia, Berlino, Hannover e Amburgo. Si segnala inoltre una presenza significativa di partecipate svolgenti attività finanziarie e assicurative (in blu) nelle città di Amburgo, Berlino e Norimberga. Considerazioni analoghe valgono per le partecipate operanti nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio (in giallo) e per le società di informazione e comunicazione (in rosa).

Figura 3

Abbiamo da ultimo condotto un’analisi sulle società italiane controllanti suddividendole per fatturato. La classe di fatturato 10-50 milioni è la più popolosa in termini assoluti (31%) seguita dalla classe 100-500 milioni

(20%) e dalla classe <5 milioni (17%).  Tenendo però conto delle diverse dimensioni delle classi e andando a calcolare le frequenze specifiche emerge che la maggior concentrazione di controllanti si ha in corrispondenza della classe <5 milioni (frequenza specifica 42,8). Calcolando inoltre la frequenza cumulata delle classi di fatturato più basse emerge che il 56% delle società, che hanno una controllata in Germania, fattura meno di 50 milioni di euro.

Benedetti&Co, affianca imprenditori e manager nella progettazione e nell’implementazione di progetti di internazionalizzazione; grazie al supporto di banche dati specializzate, è in grado di individuare, in funzione delle specifiche strategie aziendali, l’ubicazione migliore per la partecipata estera. Tramite uno studio accurato dei potenziali clienti e fornitori esteri è infatti possibile definire l’area geografica in cui la partecipata possa crescere, garantendosi collegamenti efficienti sia con il mercato estero sia con la controllante italiana.

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