Lettera all'imprenditore n°108 del

19 Giugno 2019

4 Domande a Borsa Italiana

Nei giorni scorsi, in qualità di partner di Elite – Borsa Italiana, abbiamo avuto il piacere di porre qualche domanda a Fabio Brigante, responsabile origination small e mid cap di Borsa Italiana, e a Roberta Laveneziana, origination small e mid cap di Borsa Italiana, in merito alle tante PMI che hanno scelto l’AIM per raccogliere nuovi capitali. L’AIM Italia, è il mercato dei capitali che offre un percorso di quotazione calibrato sulla struttura delle piccole e medie imprese.

Ad oggi il listino di AIM Italia è composto da 115 società in 13 settori che hanno raccolto 3,7 miliardi di euro complessivi in fase di quotazione e ora capitalizzano più di 6,9 miliardi di euro.

Il 2018 è stato un anno record, con 26 IPO in soli 12 mesi e nel 2019 abbiamo già assistito a ben 8 IPO, quali sono i fattori che hanno maggiormente contribuito a questo successo?

Roberta Laveneziana: Innanzitutto c’è un fattore strutturale che riguarda il mercato AIM Italia, appositamente studiato per rispondere alle

esigenze delle piccole e medie imprese con ambiziosi progetti di crescita, che utilizzano il mercato quale strumento privilegiato per realizzare i propri piani di sviluppo: flessibilità regolamentare, semplicità di accesso, poca burocrazia e la guida esperta del Nomad rendono l’accesso ai mercati dei capitali agevole per le PMI.

Indubbiamente inoltre negli ultimi anni si è assistito ad un aumento della cultura dell’equity, le imprese italiane stanno comprendendo che l’accesso al mercato dei capitali e all’equity può fare la differenza in termini di crescita, in termini di visibilità e di competitività sui mercati di riferimento. Ogni volta che si quota una nuova azienda nelle filiere, nei settori, nei territori viene notato e scatena sempre di più un certo effetto emulativo.

Gli anni citati hanno poi sicuramente visto il realizzarsi di situazioni congiunturali, legate ad iniziative introdotte dal governo che si sono rivelate molto importanti per lo sviluppo del mercato:

  • Il credito di imposta sui costi di quotazione per le PMI, introdotto dalla Legge di Bilancio 2018: sebbene in un processo articolato come quello della quotazione, i costi non siano il principale driver da valutare, poter beneficiare un credito di imposta del 50% sul totale dei costi della quotazione è stato un notevole incentivo per stimolare la riflessione delle piccole e medie imprese
  • I Piani Individuali di Risparmio, introdotti dalla Legge di Bilancio 2017: hanno generato un afflusso importante di liquidità sul mercato, costituendo un volano per le mid & small cap italiane.

La quotazione si è dimostrata spesso il volano di crescita delle aziende, quali sono i vantaggi meno “tangibili” dell’accesso al listino AIM che si manifestano nella fase post-quotazione?

Fabio Brigante: Sicuramente le società, specialmente quelle di minori dimensioni, che decidono di quotarsi accedono ad una seria di benefici continuativi che ne migliorano lo status, la visibilità e la capacità competitiva.

L’esperienza delle società quotate ci dice che una delle conseguenze dirette dell’IPO consiste nel miglioramento della governance e della struttura aziendale. Questo inizialmente questo può anche essere visto come un vincolo normativo ma certamente la presenza nel board di amministratori indipendenti (sebbene non obbligatoria sul mercato AIM Italia) e comunque la necessità di attenersi ad una governance appropriata rispetto alle dimensioni aziendali, arricchisce la società di nuovi punti di vista e prospettive che creano un volano di crescita.

Inoltre per le società che operano all’estero, la volontà di aderire alla regolamentazione di Borsa Italiana e ai requisiti di trasparenza, crea un valore oggettivo riconosciuto che agevola le relazioni con fornitori e clienti, soprattutto se esteri poiché maggiormente abituati a dialogare con società quotate.

Infine un importante aspetto che ci segnalano gli imprenditori quotati riguarda la capacità di attrazione di talenti: la quotazione conferisce alla società prestigio e standing tali da facilitare l’attrazione di risorse qualificate, a tutti i livelli della struttura; aspetto fondamentale soprattutto per le società la cui sede è distante dai principali centri universitari o finanziari.

Quali sono le sfide più impegnative che deve affrontare il management di un’azienda quando decide di intraprendere il percorso della quotazione?

Roberta Laveneziana: A fronte dei benefici che abbiamo appena visto, la quotazione richiede al management l’assunzione di una responsabilità verso gli investitori e il mercato, che si traduce nel costante impegno alla trasparenza, comunicazione e condivisione con il mercato dei principali avvenimenti aziendali.

Le sfide da intraprendere durante il percorso di quotazione riguardano principalmente la comunicazione: bisogna abituarsi a dialogare con il mercato e a condividere le scelte strategiche, i successi e anche le eventuali difficoltà della società, in modo che il mercato possa sempre valutare correttamente il titolo e l’investimento.

Per concludere, ci sono circa (300 aziende) nella provincia di Brescia che potrebbero aspirare alla quotazione, quali sono i primi passi da affrontare che consiglia a questi imprenditori per avvicinarsi a Borsa Italiana?

Fabio Brigante: Il consiglio è quello di avere un Piano di sviluppo chiaro e degli obiettivi strategici ben definiti: è necessario infatti avere una storia da raccontare, un piano di crescita da condividere con gli azionisti.

E’ molto importante prepararsi per tempo: basti pensare che dal momento in cui una PMI è pronta per la quotazione, i tempi medi per una IPO su AIM Italia oscillano tra i 3-4 mesi, mentre la fase di preparazione può essere molto più lunga e riguardare per esempio valutazioni sul perimetro societario, la governance, la struttura organizzativa, le principali leve commerciali etc..

Affidarsi ad un advisor nella fase di preparazione può essere molto utile per tracciare il corretto percorso con persone di esperienza e competenza.

Il team Primary Markets di Borsa Italiana è sempre a disposizione per le società che inizino a valutare un percorso di quotazione e sicuramente i migliori consigli sono quelli che possono elargire le società che il percorso lo hanno già affrontato: negli ultimi anni dalla provincia di Brescia sono arrivate sui listini di Borsa Italiana diverse realtà interessanti: Intred, Neosperience, Antares Vision sono esempi virtuosi di società che negli ultimi 2 anni hanno affrontato con successo percorsi di quotazione diversi.

Benedetti&Co, in qualità di Advisor finanziario, interviene prima che il processo abbia inizio effettuando un’analisi di fattibilità e convenienza dell’operazione. Superato questo step, assiste l’imprenditore nella scelta degli altri componenti del Team di quotazione, si occupa della fase di preparazione, coordina l’operazione e i rapporti con i soggetti coinvolti e fornisce supporto per definire la struttura dell’offerta.

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